Venerdì 12 Luglio
Paolo Sessa: Chitarra,Voce
Daniela De Martino: Basso
Camillo Mascolo: Batteria
Era il 1993 e a Seattle esplodeva il grunge ma nell’ entroterra campano, tra i carciofi arrostiti, nulla sembrava cambiare
In effetti è il 1993 quando dalla collaborazione artistica di Paolo Sessa e Camillo Mascolo nascono i Malatja. Nulla di più immediato. Nel 1994 il gruppo incide il primo demo live dal titolo “Il Sud non morirà”, registrato presso il centro sociale autogestito Macello ad Angri. L’impronta punk e il contenuto ironico e sferzante dei testi sono i due motivi portanti di tutta la carriera artistica della band campana.
Inventori del “Punkardone” (punk sì, ma pure cafone) i Malatja accontentarono presto coloro che vivevano di classificazioni e di generi musicali, mescolando insieme tutta la decadenza e l’ironia accumulata nella provincia , esprimendosi in un dialetto napoletano ricco di contaminazioni italiche e non. Appena quattro anni dopo e la band registra il secondo demo-tape mai edito: Psycopummarola. Il 2000 è l’anno della svolta. In tempi non sospetti l’immondizia e i maleodoranti angoli di Angri, (la cittadina salernitana da cui provengono) divengono il leitmotiv che anima la prima registrazione ufficiale. Segue la registrazione di Munnezz, titolo di un album che la dice lunga sulla situazione che vive e respira la band.
Angri non era Los Angeles, ma a noi piaceva: così statica così priva di opportunità, così fatalmente decadente
Munnezz, come tanti altri precedentemente mai impressi su un supporto audio, sono il marchio volutamente cercato che la band si porta dietro sui numerosi palchi italiani. La canzone piccola, di breve durata, dove trovano spazio le piccole e piacevoli melodie. Ma anche la canzone intensa dove le parole affondano, fanno male, così cariche di passione e allo stesso tempo di odio e di amore Di seguito nascono Zukami l’anima, M’indisponn, Fa’ ca’ tien o’ tifo. Un album dalla spiccata rabbia sociale e dalle più estreme dimostrazioni d’amore verso la propria terra, verso le buone e cattive abitudini ( M’indisponn), contro ogni forma di violenza (Violenza plebea) ma anche un attestato d’amore verso le persone che si amano. O’ Mazz e sciure è una di queste. Un inno all’ amore genuino. Senza fronzoli nè gesti ridondanti. Il classico non tramonta mai e al primo appuntamento o ad uno speciale, un mazzo di fiori è quello che colpisce. Lo scrivono, lo cantano e lo urlano con il sorriso sulle labbra di chi la vita non la prende mai troppo sul serio.
Il sole estivo regalava pomeriggi meditativi ma le fermentazioni della spazzatura agli angoli delle strade distruggevano ogni segno bucolico
Nel 2001 esce l’ep Technorivoluzione. Il 2003 è l’anno dei primi attestati di stima da parte della critica e dei festival italiani di musica alternativa:Giovani Suoni Track è la prima compilation che li ospita, nel 2004 No Chemical Brother è la seconda.
La decadenza è il gradino più basso; da lì puoi solo risalire… e noi risalimmo perchè era giunto il momento di gridare che la polvere delle nostre strade, l’accento sconcio del nostro dialetto e le esalazioni nocive del fiume Sarno erano più rock delle unghie laccate di Dave Navarro. Cantavamo e cantiamo la decadenza delle periferie di camorra, le campagne sconfinate senza vento
Il 2004 segna una tappa importante. Dieci anni di vulcanici live, dieci anni di musica vissuta con la stessa determinazione e lo spirito di sempre. Red Ronnie ne prende atto e dopo averli invitati al Roxy Bar e aver superato una selezione tra ben 1400 band italiane (tra le quali Audiorama a Negramaro) la band entra di diritto nella compilation che lo stesso promuove: Nuova Polo X – I Miti della musica. I tempi sono maturi, i brani anche.
Caparott (2004) è la seconda autoproduzione coraggiosa e il trio campano non si lascia impaurire dal momento poco felice che sta attraversando la discografia italiana. Vengono registrati brani come Past e cicer, (inclusa nella Nuova Polo X Compilation) Cap’e Mort’ E’ ‘Nu Punkabbestia, Russ’ Ceras’, Technorivoluzion’, Borbonica, Sexy Contadina, Facc’Ammor’ Cu Te (Non Per Questo Jett’O Sang Per Te), Catiell E’ ‘Nu Sballat’, Te Scomm’E Sang’, Pare Ajer’ e La’ Do’ Fernisce ‘O Sole. La conferma di quanto fatto finora. L’amore per la propria terra, per le sue bellezze ma anche per le nefandezze che continuano ad abitarla. Rabbia, amore e riscatto sociale. Si tirano le somme, non le prime e i tre artisti, che nel frattempo hanno visto alternarsi al basso diversi musicisti (attualmente Mauro Correale) si accorgono di aver suonato tanto in questi anni. Hanno condiviso il palco con Avion Travel, Quintorigo, Eugenio Bennato e Taranta Power, Tre allegri ragazzi morti, Malfunk, 24 Grana, Francesco Tricarico.
Il 2008 è un nuovo anno soprattutto per i Malatja. È uscito il 29 febbraio 2008 e si chiama 48 il terzo album della rock band angrese. Edito per Voci Alternative, il sound, dell’allora trio punk, oggi ha conosciuto un’evoluzione sonora ben precisa. Punk, elettronica e pop. Il punk rimane ma fa da tappeto alle new entry. Una miscela esplosiva che promette scintille.
Con la collaborazione e la supervisione di Vinci Acunto (Bisca, Katap), i Malatja pubblicano 48 con la consapevolezza di aver esplorato nuovi linguaggi che nulla tolgono alla sfera musicale intrapresa nel lontano ’94. L’elettronica, su tutti, completa ed equipaggia la maggior parte della tracklist senza mai invadere gli spazi delle chitarre, del basso e della batteria che, intatti, rimangono nudi e crudi come si ascoltano durante i live. Ambienti, rumori e synth si fondono magistralmente con un suono già caldo e per nulla artefatto.
L’anima sonora vive di graffianti sonorità distorte, improvvise impennate chitarristiche unite ad incalzanti ritmiche percussive, il tutto reso fluido dalla costante vena ironico-realistica che ispira le loro performance. Senza mai perdere di vista il background musicale dal quale provengono, i Malatja, con 48, hanno approdato ad un suono più fluido, popolare e di facile ascolto. All’interno della tracklist anche un omaggio a James Senese con Viecchie, mugliere,muort’ e criature e la reprise di Munnezz come fu registrata nel 2000 ai Donato Farina Studio.
Abbiamo suonato ovunque ma non abbiamo mai cercato nulla, forse non vogliamo nulla, abbiamo già tutto…La Periferia del Mondo
Johnny Dal Basso: Voce, chitarra, batteria
Antunzmask: basso, voce
Tilly: batteria
Johnny comincia a suonare nel febbraio 2013. Il 20 maggio 2013 esce in anteprima per Shiver webzine il video autoprodotto del brano “La Rivoluzione”, che gli consente di far conoscere la sua musica in rete e iniziare il “DalBasso Tour”. Esattamente un anno dopo, il 30 aprile 2014, esce il suo primo disco dal titolo “JDB” con l’etichetta discografica Octopus Records prodotto dal chitarrista dei “24 Grana” Giuseppe Fontanella. Dall’album vengono estratti due singoli, “Spara” e “Riusciresti tu…”. Il “JDB tour” porta Johnny a suonare nei principali live club italiani. Nel gennaio 2015 riceve il titolo di rivelazione best live per Keep on; il 21 agosto 2015 si conclude il JDB Tour con la sua partecipazione all’Ariano Folk Fest.
Nel gennaio 2016 inizia il “Copiapirata tour”, 12 date live in cui Johnny vende sottobanco le prime copie di quello che sarà il suo secondo disco, sigillate all’interno di una busta nera contenente una mela e vari gadget. Il 25 febbraio del 2016 esce ufficialmente il suo secondo disco dal titolo “IX”: prodotto, scritto e suonato interamente da Johnny DalBasso, etichetta Betaproduzioni e distribuzione Goodfellas, e comincia il “IXTour”. Il 10 maggio 2016 apre il concerto al “Re dei One-man band” Bob Log III, all’Officina di Teramo. Nell’agosto 2016 Johnny ritorna in strada letteralmente costruendo un sound system itinerante all’interno del cofano di un vecchio Maggiolino Volkswagen del 1975 ed inizia il “VolksTour”, che lo porterà ad esibirsi nell’estate 2016 sulle coste campane, pugliesi e siciliane, suonando da busker. Il 28 agosto 2016 all’Indievisibile Festival di Torano Nuovo (TE) apre il concerto de “Il Teatro degli Orrori”. il 31 agosto viene annoverato dal sito www.rockit.it tra i 12 artisti campani da ascoltare. Il 15 ottobre 2016 Conclude il “IX tour”. Il 28 novembre 2016 partecipa al fortunato progetto fotografico “Musician” di Matteo Casilli, apparso sul magazine “Rolling Stone”. A febbraio del 2017 registra con Giancarlo “Giancane” Barbati due nuovi brani dal titolo “Micidiale” e “La vita che fai”, brani che vedranno la luce il 25 aprile dello stesso anno come lato A e B del 45 giri MICIDIALE/LA VITA CHE FAI, stampato in edizione limitata in 150 copie numerate a mano, ed inizia il “MicidialeTour”. Nel mese di aprile del 2017 Johnny apre i concerti di Edda e dei Sick Tamburo.
Il “Micidiale tour” si concluderà a luglio 2017. Il 30 nobembre 2017 Johnny apre Hugo Race (Nick Cave and the Bad Seeds) e il 16 dicembre dello stesso anno apre la leggenda del punk Glen Matlock, fondatore e bassista dei Sex Pistols, con cui duetta sul palco eseguendo l’inno punk “Pretty vacant”. Nel febbraio 2018 iniziano le registrazioni del terzo album in studio, dal titolo “Cannonball”: il disco viene scritto, prodotto e registrato da Johnny DalBasso con Gianluca “Tilly” Terrinoni alla batteria, missato da Daniele Tortora (Afterhours, Daniele Silvestri) e masterizzato da Giovanni Versari (Verdena, Afterhours, Il Teatro degli orrori, Muse). Il 13 dicembre 2018 il video del singolo SUFRIMIENTO viene pubblicato in esclusiva sul sito di ROLLING STONE Italia. Il 18 gennaio 2019 esce, con etichetta Goodfellas, il suo terzo disco ufficiale dal titolo Cannonball, anticipato dal video del primo singolo estratto, dal titolo “Sufrimiento”, esce in anteprima su Rolling Stone Italia, uscito nel dicembre 2018.
Tra il mese di gennaio e febbraio Cannonball riceve ottime recensioni dalle principali testate musicali italiane, quali Rumore, Rockerilla, Blowup, Rockit. Attualmente Johnny è impegnato nel CannonballTour 2019 e sta portando il suo nuovo show nei principali club live italiani con il suo nuovo power trio.
Orario di apertura
Mermaid’s Tavern
Via Mare Ionio, 199
84098 Salerno
+39 089-223563
info@mermaidstavern.it
PEC: ricano@legalmail.it